Buon giorno Crazy,
The Mister di E. L. Jamesè il libro di cui vi parlo oggi. Si tratta dell'atteso ritorno dell'autrice di Cinquanta Sfumature che ci regala un contemporary romance dall'impianto classico ambientato in Inghilterra tra Londra e le aspre scogliere della selvaggia Cornovaglia. Maxim Trevelyan è il secondogenito di una tra le più nobili famiglie inglesi e a causa del recente decesso di suo fratello maggiore, l'erede designato, si ritrova inaspettatamente sulle spalle la responsabilità del titolo di Conte di Trevethick con tutto quello che ne consegue. Smarrito per il lutto della recente perdita e insofferente per l'improvvisa montagna di obblighi che gli sono piovuti addosso, Maxim, che ama la musica e fa il compositore a tempo perso, trova nella vicinanza della silenziosa, enigmatica e bellissima nuova domestica di casa sua una fonte di ispirazione inattesa e improvvisamente vuole conoscerla meglio. Scopre che la bellissima ragazza si chiama Alessia Demachi, che è albanese ed è una talentuosa pianista sinestesica, arrivata da pochissimo in Inghilterra e fuggita dal suo paese a causa di un matrimonio combinato che non vuole in alcun modo accettare. Alessia ha passato davvero l'inferno ed è ancora in pericolo, ma Maxim, sempre più attratto da lei, si offre di aiutarla. Siete curiose di scoprire cosa succederà poi? Allora seguitemi e ve lo farò scoprire.

Autore: E.L. James
Editore: Mondadori
Data: 18 aprile 2019
Genere: contemporary romance
Categoria: instant love
Narrazione: prima persona pov maschile + terza persona pov femminile
Finale: conclusivo
Maxim Trevelyan è il secondogenito di una delle più antiche e importanti famiglie della nobiltà inglese. Cresciuto tra gli agi e i privilegi è sempre stato ben contento che l'erede del titolo di famiglia fosse il fratello maggiore Kit ma, ora che lui è morto in un tragico incidente, si ritrova improvvisamente sulle spalle tutto il peso del titolo di Conte di Trevethick che ricade su di lui in ordine dinastico e con esso le incombenze che ne derivano come la gestione delle tantissime proprietà mobiliari e immobiliari, quella del personale che ci lavora, le incombenze dovute al rango e tutti gli oneri che derivano dall'essere il capo del'importante casata. Maxim non ha praticamente mai lavorato in vita sua, è sempre stato libero di esprimersi come meglio voleva e lui ha scelto la musica e la fotografia, passione che condivideva con l'amato padre. Ora, con il peso del titolo ricaduto su di lui sa che è arrivato il momento delle responsabilità, è arrivato il momento di cambiare, di lasciare perdere la sua vita da libertino, di smettere di fare errori di cui poi si pente, di non continuare a soffrire per la perdita del fratello. In questo suo momento di smarrimento trova inaspettato conforto nella presenza silenziosa e discreta della sua nuova domestica, una giovane bellissima e carica di mistero dagli espressivi occhi scuri e dallo sguardo spaventato. Maxim è affascinato da questa enigmatica figura, che tra l'altro si rivela una talentuosa pianista istintiva con il dono della sinestesia, ovvero la capacità di percepire la musica a colori, ma lei è molto timida e sembra spaventata. Riesce alla fine a sapere che la splendida ragazza si chiama Alessia Demachi e viene dall'Albania, da dove è fuggita perché promessa ad un uomo violento e meschino che lei non vuole assolutamente sposare. Alessia ha paura che i trafficanti di ragazze bianche dai quali è fuggita, che l'hanno portata in Inghilterra per poi farla prostituire, la stiano cercando e infatti è così, e Maxim decide di indossare la sua più splendente armatura da cavaliere e portarla in salvo nei suoi lontani possedimenti, dove nessuno potrà trovarli se non l'amore...
Quanta attesa per questo romanzo, mie care Crazy, quanta curiosità, quante domande che attendevano risposte in questi mesi passati da quando Nostra Signora delle Sfumature ha dato l'annuncio dell'uscita di questo romanzo. Ci si chiedeva se sarebbe stata in grado di eguagliare il suo precedente exploit, se è davvero lei a scrivere i suoi libri o se in realtà dietro c'è la penna di suo marito, se il suo nuovo protagonista maschile potesse eguagliare i fasti di Mr Grey e delle sue manette, ma soprattutto che tipo di storia ci si poteva attendere. Sulla prima domanda il fatto che già il giorno dell'uscita mondiale il romanzo sia balzato ai primi posti di vendita di tutti i paesi in cui è stato pubblicato ci dice che la signora Leonard ha già vinto la sua scommessa in partenza, ma a che prezzo?
Ecco, sul prezzo, inteso in senso figurato, pagato dai lettori di The Mister dobbiamo soffermarci. Ho letto pareri di ogni tipo, per lo più stroncature ma anche falsi salamelecchi ipocriti, penso che, come sempre, la verità sta nel mezzo: per me The Mister è un libro discreto, per lo più mediocre, che non entusiasma ma non fa inorridire, appesantito in maniera assassina da un inspiegabile, continuo, fastidiosissimo cambio di narrazione che uccide ogni possibilità di fruizione piacevole dello scorrere degli eventi e da un uso eccessivo e noioso delle descrizioni e dei dialoghi interiori. Lo spunto della trama sarebbe anche piacevole, una bella storia d'amore a prima vista, l'ennesima versione moderna di Cenerentola con due personaggi principali molto ben delineati e piacevoli, ma poi l'autrice si perde in mille descrizioni, in scene ridondanti di particolari inutili, di voci interiori troppo presenti (vi giuro, ad un certo punto ho avuto paura che saltasse fuori la Inner Goddes di Ana Steel), in spunti di sottotrame potenzialmente interessanti poi inspiegabilmente abbandonati, in personaggi secondari insipidi, oppure interessanti ma poco sviluppati, in troppe scene di sesso tutte uguali e già viste.
Cosa c'è di buono allora? Di buono c'è un bel protagonista maschile con una bella parabola di crescita e tanto buon cuore, una protagonista femminile credibile (molto più di Ana Steel), che sembra provenire da un altro pianeta o da un'altra epoca tanto è fuori dalla civiltà occidentale e dai suoi usi, c'è una storia d'amore pulita, pura, romantica, ma soprattutto non ci sono passati tormentati, traumi generatori di perversioni o improbabili sedute di legatura insaccati freschi. Credo sia uno dei pochi punti positivi di questo romanzo, per il resto sembra un opera self mal editata e mal consigliata, più una bozza che un romanzo compiuto con in più la fregatura sul finale per la quale voglio protestare: dopo 600 pagine, Signora Leonard, noi lettori ci meritavamo almeno cinque o sei pagine di epilogo al posto della playlist di Alessia... spero solo che il finale troppo asciutto non sia il preludio ad un secondo, mortale capitolo...
A presto.
Zia D.
